lunedì 3 ottobre 2011

Tutto questo era semplicemente ridicolo..

"Giornata difficile a lavoro?"
Trovai Melania a sorseggiare un caffè fumante.
"Peggio.." Mi sedetti di fronte a lei. Era in tuta, ma nonostante questo era molto più presentabile di me.
Mi guardava senza capire..
"Ero fuori per un articolo e.. Credo di aver visto Jessica."
"E' questa la cosa grave?"
"No! La cosa grave è che l'ho vista mentre usciva da una casa in cui abitava un ragazzo, un bel ragazzo.."
"Potrebbe esser suo cugino.."
"Non ne aveva molto l'aspetto.."
Restammo in silenzio per lasciar parlare i nostri pensieri, poi Melania si aggiustò la coda e mi disse: "Non dobbiamo pensare subito al peggio. Potremmo informarci.."
"Si devo restare razionale! Magari non era neanche lei.. Vado a farmi una doccia, che è meglio!"
"Ok coinquilina, invito Paolo!"


"Allora hai deciso chi sarà la damigella che ti aiuterà a gestire i tuoi ultimi giorni da ragazza nubile? Lo sai che non manca poi molto.."
Davide baciò Jessica sulla fronte, mentre lei si stringeva nella coperta accomodandosi sul divano davanti alla televisione.
"Si, e ti stupirò! Voglio che ad aiutarmi sia Giorgia!"
"Giorgia?"
"Si, è stata importante per te e voglio che lo sia anche per me.."
"Sei una ragazza adorabile.." Davide la strinse forte a sè, e Jessica sorrise pensando a cosa avrebbe fatto nei prossimi giorni.. E non era scegliere l'abito per il giorno più bello della sua vita.


"Pronto?"
"Giorgia?"
"No sono Melania, Giorgia non può rispondere in questo momento.."
"Le potresti dire che voglio che mi faccia da damigella? Sono Jessica.. La chiamerò presto, non vedo l'ora!"
"Ok.."
Melania restò immobile a guardare il telefono, tutto questo era semplicemente ridicolo.

giovedì 22 settembre 2011

Non riuscii a vederla in volto..

"Signora, scusi il ritardo ma c'era un traffico davvero incredibile questa mattina!"
Tralascio ovviamente il fatto che la sveglia non è suonata e come al solito non trovavo il latte per macchiare il caffè.
"Si figuri signorina Giorgia! Venga si accomodi."
Mi fece spazio sul divano coperto da morbidi cuscini. Ero affascinata da ogni cosa che riuscivo a vedere all'interno di quella casa. Presi un biscotto da un piattino d'argento posto su di un tavolino vicino a noi.
"Allora, di quale oggetto mi vuole parlare per primo?"
Si alzò adagio e si avviò verso la sua camera da letto. Tornò poco dopo con in mano un grazioso portagioie.
"Appartiene alla mia famiglia da diverse generazioni, e la cosa buffa è che ci trasmettiamo un portagioie, ma nessun gioiello!"
Le sorrisi dolcemente. "Posso vederlo?"
Me lo porse delicatamente e potei così notare a pieno la sua bellezza. Era fatto di porcellana decorata da importanti motivi blu che campeggiavano su di un fondo color crema. Ad una prima occhiata mi sembrava che appartenesse allo stile francese, tipico dell'epoca di Napoleone III. La sua caratteristica principale, che lo rendeva a dir poco unico, era una rosa di bronzo posta al centro del coperchio.
"E' davvero magnifico!"
"Davvero signorina! Me lo diede mia nonna, e sua nonna fece lo stesso con lei, ma i nostri mariti han sempre creduto che fosse qualcosa trovato ad uno di quei mercatini dell'antiquariato!"
"Quindi.. Vi trasmettete molto di più di un oggetto!"
"Proprio così signorina, se vuole può portarlo con sè per perfezionare il suo articolo!"
Già, l'articolo.
"No grazie, me ne basta il ricordo.. A volte cattura molte più sensazioni di quanto si pensi.."
Mi congedai gentilmente, ed ancora più gentilmente la mia signora mi invitò a ritornare da lei.
Sul vialetto che conduceva alla mia auto chiamai Patty per dirle che avevamo un pezzo su cui lavorare, ma venni distratta da una voce maschile..
"Ciao bella.."
Troppo dolce pensare che si stesse riferendo a me, ad ogni modo, mi voltai lo stesso. Fu così che conobbi il vicino di casa della mia signora.
Era un ragazzo di bell''aspetto che stava abbracciando sulla soglia di casa una ragazza altrettanto bella. Anche lei se ne stava andando, proprio come me. Non riuscii a vederla in volto perchè si diresse dalla parte opposta rispetto alla mia, ma quel modo di camminare mi sembrava familiare..

No, non era possibile.

giovedì 15 settembre 2011

Non mi avevi detto che era così...

Non riuscivo a sostenere il suo sguardo, era come se lui era in grado di leggere, attraverso i miei occhi, ciò che dicevo.
"Noi?" Guardai Paolo per prendere tempo. "In un centro commerciale! Stavo scegliendo un DVD e.."
"E io le ho consigliato quello giusto, visto come sono andate poi le cose!"
Altra risata generale. Forse non stava andando tutto così male.
"State proprio bene insieme!" Questa volta fu Jessica a concludere l'argomento. E, in un certo senso, aveva ragione.
Anche Davide mi sorrise affettuoso, un sorriso sincero ed amichevole. Ne fui contenta e sollevata. Era andato davvero tutto bene. Si alzò per andare a pagare il conto e Paolo decise di seguirlo allegro.
"Eh no, tocca a me oggi!"
Era il momento dei miei convenevoli. Quali frasi di circostanza potevo estrarre dal mio cilindro? Provai ad improvvisare.
"Jessica mi ha fatto davvero piacere conoscerti, è bello vedere Davide così felice."
Che colpo.
Jessica si mise a giocare imbarazzata con i suoi gioielli.
"Grazie Giorgia, detto da te ha tutto un senso maggiore.."
Mi guardò con quegli occhi ipnotici. Ecco cosa aveva fatto, Davide ne era stato ipnotizzato. Oddio, cosa stavo pensando, emanava tenerezza da tutti i pori, ecco cos'aveva di speciale. E Davide era colui che era giunto per proteggerla dalle cattiverie del mondo.
"Spero di rivederti presto." Per un istante, ero stata sincera anche io.

"Non mi avevi detto che Giorgia era così bella!"
"Cos'è facciamo le gelose adesso?"
Davide strinse Jessica in un caloroso abbraccio e, davanti alla porta di casa, la baciò come se fosse la prima volta.

"Non mi avevi detto che Davide era così bello!"
Paolo mi accompagnò a casa, dove trovai Melania ad aspettarci.
"Bentornati piccioncini!" Mi abbracciò gentile. "Allora com'è andata?"
"Non lo farò mai più!" Sentenziai decisa, anche Davide sovrastò la mia idea con il suo commento:
"Adoro Davide, li rivedremo!"
Melania ci guardò e ridendo trasse la sua conclusione:
"Siete proprio una coppia perfetta tesori!"

sabato 3 settembre 2011

Lei non mangia insalata?

"Allora Jessica, parlaci un pò di te, Davide non ci ha voluto dire niente per mantenere intatta la sorpresa ma.. Ora non resistiamo più!" Paolo mi sorrise con fare ingenuo e poi la guardò dritto negli occhi.
"Beh mi occupo di attività sociali, seguo bambini con famiglie difficili.."
Attività sociali? Ma non fa la modella? Mentre parlava di sè Jessica giocava piano coni suoi vistosi bracciali, direi che era visibilmente timida, anche se la cosa sembrava terribilmente assurda.
"Sì Jessica è molto dolce e i suoi colleghi l'adorano.." Dal modo in cui David la guardava ero più che sicura che l'adorasse anche lui.
"E' solo grazie a te.." Lei lo accarezzò delicatamente. Oddio, quante frasi e gesti di circostanza.. Io e Paolo potevamo sembrare davvero una coppia? Entrambi, come se avessimo pensato la stessa cosa, ci scambiammo uno sguardo perplesso. Finalmente Paolo prese in mano la situazione.
"Allora piccioncini, vogliamo ordinare? Non so voi ma a me tutto questo amore.. Mi ha fatto venire fame!"
Risata generale. Perchè cavolo io sono rimasta single e lui si è trovato questa bionda? E perchè questa bionda non è un'oca?
Il cameriere arrivò subito e mi distolse dai miei pensieri, dovevo risultare piuttosto assente. Davide e Jessica lessero insieme il menù e.. Io e Paolo cercammo di fare altrettanto.
"Io prendo un piatto di parmigiana e.. Tu caro?"
"Lo stesso per me!"
Davide restituì la lista al cameriere. Lei mangiava la parmigiana? Perchè non ha ordinato un'insalata come tutte quelle come lei?
Poi un pensiero peggiore mi attraversò la mente: e se lei non era come tutte le altre? Insomma, guardiamo la realtà, è perfettamente adorabile. E poi, perchè penso tutte queste cose se per Davide non provo più niente? Maledetta competizione femminile.
Paolo intervenne, forse aveva notato il mio disagio.
"Per noi due invece arrosto con patate e.. Vino, serve del vino!"
Grazie Paolo.
"E invece voi come vi siete conosciuti?" Davide ci guardò curioso. Già.. Come ci eravamo conosciuti, scelti ed amati?

domenica 7 agosto 2011

Baci, abbracci e.. si comincia.

Sapevo che fuori ad aspettarmi c'erano Paolo e Melania, ma il mio riflesso nello specchio del camerino non mi convinceva nemmeno un pò. Forse erano semplicemente le luci del camerino..
"Tesoro sei pronta? Io e Melania non ci spostiamo da qui se è questo che credi!"
Uscii lentamente, incerta sul tacco alto, fasciata in un paio di jeans bianchi, e con una maglia verde un pò troppo scollata.
"Voi cosa ne dite?"
Melania mi sorrise, sorrise di una gioia che non le avevo mai visto prima.
"Giorgia sei semplicemente fantestica! Ma perchè non ti vesti sempre così? Magnifica, davvero magnifica!"
"Eh si, tesoro, Melania ha ragione, questa volta devo ammetterlo pure io.."
Offrii di nuovo allo specchio la mia immagine. Forse avevano davvero ragione loro.. Melania mi sequestrò presto il mio nuovo abbigliamento e lo portò alla cassa prima di un possibile ripensamento, e Paolo continuò a muoversi agitato per il negozio. Era tutto perfetto.
"Bene, a questo punto io e te dobbiamo darci appuntamento? Passo a prenderti all'una ok? Lo sai che dobbiamo farli aspettare.. L'attesa cresce la curiosità tesoro!"
"Paolo ha ragione Giorgia, non precipitarti a quel maledetto pranzo con mezz'ora di anticipo! E cerca di fare una foto a quella Jessica, che voglio vedere anche io com'è!"
"Non preoccupatevi, non ho più sedici anni! Andrà tutto bene.."
Si scambiarono uno sguardo scettico. Loro non lo sapevano, ma li avevo visti benissimo.

Paolo portò il suo braccio attorno alla mia vita. Devo ammettere che anche se gli costava un certo sforzo recitava la sua parte in modo sublime.
Entrammo nel locale come due fidanzati emozionati, sorridenti della freschezza del primo innamoramento. In verità, io mi reggevo a lui per non cadere dai tacchi, la mia trappola. E lui non sorrideva affatto a me, ma ad ogni cameriere carino che passava per la sala. Ma di questi piccoli dettagli, eravamo a conoscenza solo noi.
Trovammo Davide e Jessica già seduti ad aspettarci. Baci, abbracci e si comincia.
Jessica ci sorrise forzatamente. Continuava a guardarsi, anzi ad ammirarsi, le sue finte unghie perfette. Evidentemente avrebbe preferito essere dall'estista che a pranzo con noi. Aveva i capelli biondi raccolti, e gli occhi azzurri erano resi quasi irreali da un trucco troppo pesante per l'occasione. Il mini-abito blu esaltava le sue forme perfette, e i numerosi gioielli d'oro bianco la racchiudevano in una splendida cornice. Beh, era davvero bella.
Ma oggi, anche io ero altrettanto bella, forse anche di più. Sarei stata capace di sostenere quello e anche decine di altri pranzi, cene ed aperitivi, l'imminente matrimonio ed anche le seconde nozze, se il lieto fine non era alle porte. Ero raggiante, una strana felicità mista ad una non celata soddisfazione si impadroniva di me ad ogni momento. Più guardavo Davide e più capivo che non avevo perso nulla, che l'amore che provavo per lui si era nascosto in qualche angolo dimenticato e con il tempo si era sempre più affievolito. Quello che ne era rimasto era un affetto fraterno.
Sorrisi a Paolo, gli strinsi la sua mano nella mia, e nell'istante in cui ci guardavo sapevo che lui aveva capito tutto quello che avevo sentito. Ora si poteva dare inizio al banchetto.

giovedì 4 agosto 2011

Una volta per tutte

Mi aggiravo cercando di mostrare un certo trasporto verso l'elegante arredamento in stile liberty della villa della Sig.ra Monti, ma la mente era altrove.
"Vede, signorina, questa lampada appartiene alla mia famiglia da generazioni!" Angela, ovvero la Sig.ra Monti, sorrise sollevando con mano tremante una lampada dai colori luminosi, con una base traboccante di fiori intagliati in modo sapiente. La sua soddisfazione era talmente evidente che rimase ferma ad osservarla per circa un minuto, fino a quando dovette riporla. Forse, questa casa valeva bene un articolo.
"Sig.ra Angela, credo proprio che ci vedremo molto presto, voglio davvero saperne di più!"
"Sapevo che lei è una vera intenditrice signorina, l'aspetto volentieri per un the!"
Mi strinse la mano delicatamente, mi ricordava la mano della mia nonna. Fragile, ma forte. Portava la fede di un amore non più terreno. Mi salutò teneramente, ed i pochi bracciali d'oro tintinnarono tra loro.

"Tesoro sei in ritardo!"
Paolo si stava già scaldando sulla ciclette, con la bottiglietta d'acqua in una mano ed una rivista nell'altra. Sì, anche io mi chiedo come faccia ad allenarsi.
Dopo esser riuscita a cambiarmi, mi misi accanto a lui. Mi sentivo a disagio nella mia tuta sformata, mentre tutte le altre ragazze, dal fisico già perfetto, si muovevano con passo leggero nei loro completi aderenti.
"Giorgia, smettila! So cosa stai pensando! Non sei peggio di tutte quelle lì e la tua tuta non è sformata. Semplicemente hai un cervello per comprendere che dei collant non sono l'abbigliamento ideale per allenarsi in palestra."
"Paolo, tu sai sempre come consolarmi vero? Tornando a noi, ho una casa per il prossimo articolo e un pranzo a quattro da organizzare. Un pranzo che noi dobbiamo organizzare."
"Andrei in centro, al Chakra. E prima ti porterei a comprare qualcosa. E come si chiama la seconda donna?"
"Jessica... Mi immagino già il tipo. Unghie laccate, voce stridula.. Sono senza speranze."
"Tesoro, è qui che sbagli. Tu non devi voler speranze, devi dimenticare Davide, così lui si dimenticherà di questa Jessica. Solo che a quel punto tu sarai già con un altro.. Ed il gioco è fatto."
"Ok ok.. Passiamo agli addominali?"
"Facciamo che per oggi abbiamo già fatto abbastanza.."
"Paolo fai schifo."
"Beh, la persona per cui sono venuto qui se n'è già andata.."
"Che amico che sei. Tanto lo sai che a lui non potresti mai piacere!" Gli sorrisi dolcemente, consapevole del fatto che lui sapeva tutto quello che intedessi dire.
"Guardare non fa mai male! Domani mattina ti passo a prendere e andiamo a fare acquisti e poi.. Pranzo a quattro!"

Salii sulla mia Mini e scelsi con cura che musica ascoltare. Dovevo darmi energia. Non vedo l'ora di affrontare quel pranzo di cui si era parlato già troppo, quella Jessica dalle unghie laccate, e Davide.
Una volta per tutte.

giovedì 28 luglio 2011

Togli questa cavolo di segreteria

Ciao Giorgia, sono contento che tu abbia accettato il mio invito. Nonostante quello che è successo tra noi devo essere sincero.. Speravo e volevo che tu fossi presente al giorno più importante della mia vita.
Pensavo che potremmo pranzare insieme questo sabato, a casa mia, così ti presento Jessica, non vede l'ora di conoscerti, è anche lei una giornalista, avrete molto di cui parlare. Porta chi vuoi!
D.


Risposi con il solito tono, non troppo felice, nè troppo seccata. Jessica, dunque era così che si chiamava la misteriosa futura sposa. Un nome che non mi era mai piaciuto troppo, forse perchè l'unica Jessica che conosco è un'odiosa e antipatica saputella.
Guardavo l'elenco dei nominativi con cui avrei dovuto fissare un appuntamento per scrivere il prossimo articolo, ma quando presi il telefono le mie dita composero meccanicamente un solo numero.
"Paolo ascoltami, togli questa cavolo di segreteria e impara a rispondere! Questa sera ti aspetto alle sei dopo il lavoro in palestra, e non pensare di fare tanto esercizio, dobbiamo parlare della futura sposa."
Inutile dirlo, oggi non avevo la mente molto concentrata, così pochi giorni e così da tanto da voler sapere.. Decisi che avrei fatto un salto da una certa Signora Monti, proprietaria di una villa degli inizi del secolo scorso arredata ad arte.
Le sei sarebbero arrivate in un lampo.