giovedì 4 agosto 2011

Una volta per tutte

Mi aggiravo cercando di mostrare un certo trasporto verso l'elegante arredamento in stile liberty della villa della Sig.ra Monti, ma la mente era altrove.
"Vede, signorina, questa lampada appartiene alla mia famiglia da generazioni!" Angela, ovvero la Sig.ra Monti, sorrise sollevando con mano tremante una lampada dai colori luminosi, con una base traboccante di fiori intagliati in modo sapiente. La sua soddisfazione era talmente evidente che rimase ferma ad osservarla per circa un minuto, fino a quando dovette riporla. Forse, questa casa valeva bene un articolo.
"Sig.ra Angela, credo proprio che ci vedremo molto presto, voglio davvero saperne di più!"
"Sapevo che lei è una vera intenditrice signorina, l'aspetto volentieri per un the!"
Mi strinse la mano delicatamente, mi ricordava la mano della mia nonna. Fragile, ma forte. Portava la fede di un amore non più terreno. Mi salutò teneramente, ed i pochi bracciali d'oro tintinnarono tra loro.

"Tesoro sei in ritardo!"
Paolo si stava già scaldando sulla ciclette, con la bottiglietta d'acqua in una mano ed una rivista nell'altra. Sì, anche io mi chiedo come faccia ad allenarsi.
Dopo esser riuscita a cambiarmi, mi misi accanto a lui. Mi sentivo a disagio nella mia tuta sformata, mentre tutte le altre ragazze, dal fisico già perfetto, si muovevano con passo leggero nei loro completi aderenti.
"Giorgia, smettila! So cosa stai pensando! Non sei peggio di tutte quelle lì e la tua tuta non è sformata. Semplicemente hai un cervello per comprendere che dei collant non sono l'abbigliamento ideale per allenarsi in palestra."
"Paolo, tu sai sempre come consolarmi vero? Tornando a noi, ho una casa per il prossimo articolo e un pranzo a quattro da organizzare. Un pranzo che noi dobbiamo organizzare."
"Andrei in centro, al Chakra. E prima ti porterei a comprare qualcosa. E come si chiama la seconda donna?"
"Jessica... Mi immagino già il tipo. Unghie laccate, voce stridula.. Sono senza speranze."
"Tesoro, è qui che sbagli. Tu non devi voler speranze, devi dimenticare Davide, così lui si dimenticherà di questa Jessica. Solo che a quel punto tu sarai già con un altro.. Ed il gioco è fatto."
"Ok ok.. Passiamo agli addominali?"
"Facciamo che per oggi abbiamo già fatto abbastanza.."
"Paolo fai schifo."
"Beh, la persona per cui sono venuto qui se n'è già andata.."
"Che amico che sei. Tanto lo sai che a lui non potresti mai piacere!" Gli sorrisi dolcemente, consapevole del fatto che lui sapeva tutto quello che intedessi dire.
"Guardare non fa mai male! Domani mattina ti passo a prendere e andiamo a fare acquisti e poi.. Pranzo a quattro!"

Salii sulla mia Mini e scelsi con cura che musica ascoltare. Dovevo darmi energia. Non vedo l'ora di affrontare quel pranzo di cui si era parlato già troppo, quella Jessica dalle unghie laccate, e Davide.
Una volta per tutte.

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