domenica 7 agosto 2011

Baci, abbracci e.. si comincia.

Sapevo che fuori ad aspettarmi c'erano Paolo e Melania, ma il mio riflesso nello specchio del camerino non mi convinceva nemmeno un pò. Forse erano semplicemente le luci del camerino..
"Tesoro sei pronta? Io e Melania non ci spostiamo da qui se è questo che credi!"
Uscii lentamente, incerta sul tacco alto, fasciata in un paio di jeans bianchi, e con una maglia verde un pò troppo scollata.
"Voi cosa ne dite?"
Melania mi sorrise, sorrise di una gioia che non le avevo mai visto prima.
"Giorgia sei semplicemente fantestica! Ma perchè non ti vesti sempre così? Magnifica, davvero magnifica!"
"Eh si, tesoro, Melania ha ragione, questa volta devo ammetterlo pure io.."
Offrii di nuovo allo specchio la mia immagine. Forse avevano davvero ragione loro.. Melania mi sequestrò presto il mio nuovo abbigliamento e lo portò alla cassa prima di un possibile ripensamento, e Paolo continuò a muoversi agitato per il negozio. Era tutto perfetto.
"Bene, a questo punto io e te dobbiamo darci appuntamento? Passo a prenderti all'una ok? Lo sai che dobbiamo farli aspettare.. L'attesa cresce la curiosità tesoro!"
"Paolo ha ragione Giorgia, non precipitarti a quel maledetto pranzo con mezz'ora di anticipo! E cerca di fare una foto a quella Jessica, che voglio vedere anche io com'è!"
"Non preoccupatevi, non ho più sedici anni! Andrà tutto bene.."
Si scambiarono uno sguardo scettico. Loro non lo sapevano, ma li avevo visti benissimo.

Paolo portò il suo braccio attorno alla mia vita. Devo ammettere che anche se gli costava un certo sforzo recitava la sua parte in modo sublime.
Entrammo nel locale come due fidanzati emozionati, sorridenti della freschezza del primo innamoramento. In verità, io mi reggevo a lui per non cadere dai tacchi, la mia trappola. E lui non sorrideva affatto a me, ma ad ogni cameriere carino che passava per la sala. Ma di questi piccoli dettagli, eravamo a conoscenza solo noi.
Trovammo Davide e Jessica già seduti ad aspettarci. Baci, abbracci e si comincia.
Jessica ci sorrise forzatamente. Continuava a guardarsi, anzi ad ammirarsi, le sue finte unghie perfette. Evidentemente avrebbe preferito essere dall'estista che a pranzo con noi. Aveva i capelli biondi raccolti, e gli occhi azzurri erano resi quasi irreali da un trucco troppo pesante per l'occasione. Il mini-abito blu esaltava le sue forme perfette, e i numerosi gioielli d'oro bianco la racchiudevano in una splendida cornice. Beh, era davvero bella.
Ma oggi, anche io ero altrettanto bella, forse anche di più. Sarei stata capace di sostenere quello e anche decine di altri pranzi, cene ed aperitivi, l'imminente matrimonio ed anche le seconde nozze, se il lieto fine non era alle porte. Ero raggiante, una strana felicità mista ad una non celata soddisfazione si impadroniva di me ad ogni momento. Più guardavo Davide e più capivo che non avevo perso nulla, che l'amore che provavo per lui si era nascosto in qualche angolo dimenticato e con il tempo si era sempre più affievolito. Quello che ne era rimasto era un affetto fraterno.
Sorrisi a Paolo, gli strinsi la sua mano nella mia, e nell'istante in cui ci guardavo sapevo che lui aveva capito tutto quello che avevo sentito. Ora si poteva dare inizio al banchetto.

giovedì 4 agosto 2011

Una volta per tutte

Mi aggiravo cercando di mostrare un certo trasporto verso l'elegante arredamento in stile liberty della villa della Sig.ra Monti, ma la mente era altrove.
"Vede, signorina, questa lampada appartiene alla mia famiglia da generazioni!" Angela, ovvero la Sig.ra Monti, sorrise sollevando con mano tremante una lampada dai colori luminosi, con una base traboccante di fiori intagliati in modo sapiente. La sua soddisfazione era talmente evidente che rimase ferma ad osservarla per circa un minuto, fino a quando dovette riporla. Forse, questa casa valeva bene un articolo.
"Sig.ra Angela, credo proprio che ci vedremo molto presto, voglio davvero saperne di più!"
"Sapevo che lei è una vera intenditrice signorina, l'aspetto volentieri per un the!"
Mi strinse la mano delicatamente, mi ricordava la mano della mia nonna. Fragile, ma forte. Portava la fede di un amore non più terreno. Mi salutò teneramente, ed i pochi bracciali d'oro tintinnarono tra loro.

"Tesoro sei in ritardo!"
Paolo si stava già scaldando sulla ciclette, con la bottiglietta d'acqua in una mano ed una rivista nell'altra. Sì, anche io mi chiedo come faccia ad allenarsi.
Dopo esser riuscita a cambiarmi, mi misi accanto a lui. Mi sentivo a disagio nella mia tuta sformata, mentre tutte le altre ragazze, dal fisico già perfetto, si muovevano con passo leggero nei loro completi aderenti.
"Giorgia, smettila! So cosa stai pensando! Non sei peggio di tutte quelle lì e la tua tuta non è sformata. Semplicemente hai un cervello per comprendere che dei collant non sono l'abbigliamento ideale per allenarsi in palestra."
"Paolo, tu sai sempre come consolarmi vero? Tornando a noi, ho una casa per il prossimo articolo e un pranzo a quattro da organizzare. Un pranzo che noi dobbiamo organizzare."
"Andrei in centro, al Chakra. E prima ti porterei a comprare qualcosa. E come si chiama la seconda donna?"
"Jessica... Mi immagino già il tipo. Unghie laccate, voce stridula.. Sono senza speranze."
"Tesoro, è qui che sbagli. Tu non devi voler speranze, devi dimenticare Davide, così lui si dimenticherà di questa Jessica. Solo che a quel punto tu sarai già con un altro.. Ed il gioco è fatto."
"Ok ok.. Passiamo agli addominali?"
"Facciamo che per oggi abbiamo già fatto abbastanza.."
"Paolo fai schifo."
"Beh, la persona per cui sono venuto qui se n'è già andata.."
"Che amico che sei. Tanto lo sai che a lui non potresti mai piacere!" Gli sorrisi dolcemente, consapevole del fatto che lui sapeva tutto quello che intedessi dire.
"Guardare non fa mai male! Domani mattina ti passo a prendere e andiamo a fare acquisti e poi.. Pranzo a quattro!"

Salii sulla mia Mini e scelsi con cura che musica ascoltare. Dovevo darmi energia. Non vedo l'ora di affrontare quel pranzo di cui si era parlato già troppo, quella Jessica dalle unghie laccate, e Davide.
Una volta per tutte.